Eco Resort e Cantina dei Siriti: sostenibilità ambientale e turismo esperienziale

La montagna degrada verso il golfo di Taranto, correndo lungo una direttrice che da nord a sud attraversa le dolci colline materane. Un territorio estremamente variegato dove i boschi di querce pian piano lasciano il posto alla macchia mediterranea e all’aroma fresco e tagliente del finocchio selvatico che abbraccia ogni cosa. E ancora i colori e i profumi della vite, aranci e man mano, a scendere, campi di susini. I poderi arati assieme agli estesi uliveti disegnano le geometrie armoniche dei luoghi. E finalmente il mare, lo Jonio: le dune sabbiose rivendicano il proprio spazio all’ombra di pinete e alti eucalipti. È un disegno della natura Nova Siri, una natura indecisa sul da farsi e che ha condensato tutta se stessa in una cinquantina di chilometri quadrati.

Siamo nella Siritide, la regione storica della Lucania centro meridionale, zona d’influenza della città di Siris, una delle più antiche città ellenistiche, nel cuore della Magna Grecia. È da qui, in un paesaggio dalla mirabile bellezza naturale intriso di storia antica, che parte il nostro racconto.

Eco Resort dei Siriti si propone di essere qualcosa di più di un complesso turistico a quattro stelle, coniugando all’offerta di un soggiorno di totale relax per i propri ospiti, una struttura interamente realizzata secondo i principi della sostenibilità ambientale. Tutto parte dall’idea di mantenere il più intatto possibile il paesaggio, inserendosi all’interno di esso senza snaturarlo, con un impatto visivo ridotto al minimo. Obbiettivo perseguito anche grazie all’utilizzo di materiali naturali, come legno e pietra, nella realizzazione della struttura stessa.

«Sensibilizzazione ambientale». Parla di questo Antonella Latronico che, assieme al compagno di una vita, Ciro Pinto, diede il via, una decina di anni fa, a questa avventura.Integrare la sostenibilità al comfort e a un design moderno e raffinato, non solo è possibile, ma porta i suoi frutti, anche in un settore strategico, come quello alberghiero, in cui le emissioni riconducibili al comparto ospitalità sono assai notevoli. Consapevolezza, questa, che diviene radice di scelte volte alla tutela dell’ambiente. Scelte che non vogliono essere figlie di un’imposizione, ma viaggiano invece su una tendenza sempre in maggiore ascesa nel campo degli investimenti ecologici; intercettando in essi opportunità di crescita inseribili all’interno di una precisa strategia aziendale che pianifichi tali interventi nel lungo periodo, senza trasformarli, in facili vessilli da sventolare al primo vento favorevole.

Si inserisce in tale ottica l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, nello specifico la struttura è dotata di pannelli fotovoltaici. Altro obbiettivo da attuare nel breve periodo, spiega la proprietaria, è l’eliminazione della plastica, un percorso progressivo che passa anche attraverso la sensibilizzazione degli ospiti. Sempre rispondente al criterio green, e al nobile scopo di sostenere l’economia locale, è la scelta di privilegiare prodotti realizzati dalle aziende artigiane del territorio. E ancora, il recupero delle acque bianche utilizzate per l’irrigazione dei campi adiacenti il resort, quegli stessi campi in cui vengono coltivati la maggior parte degli alimenti offerti agli ospiti. Un circolo virtuoso che pone il concetto di km zero come proprio focus principale, per scelte accurate di ingredienti tipici della cucina locale, rivisitati in chiave gourmet.

«Abbiamo ereditato il lavoro dei contadini che prima di noi hanno coltivato i terreni della Piantata continuando, nel rispetto dei loro sacrifici di una vita, ad amare questi terreni meravigliosi. Negli anni abbiamo esaltato la Mesa delle vecchie viti e improntato nuove barbatelle che daranno continuità alla storia di questi luoghi».

Albicoccheti e limoneti autoctoni fanno da cordone naturale al resort, assieme ad un uliveto che vanta cinquecento anni di storia e da cui viene ricavato, esclusivamente da processi meccanici, un olio extravergine di oliva di elevata qualità, utilizzato nel ristorante quale souvenir per gli stessi ospiti. Ma è la giovane realtà vitivinicola, Cantina dei Siriti, condotta con passione dai proprietari, a riscontrare un sempre maggiore successo. Situata in un ampio territorio collinare a circa tre chilometri dalla costa ionica al confine con la Calabria; si affaccia da un lato sul mare e da un lato sui monti. «I vitigni dell’azienda agricola sono stati impiantati su due terrazzi marini – spiega Antonella Latronico - l’Aglianico sul primo a 60 m s.l.m. dal quale viene prodotto l’Ellenikon, affinato in barrique, e la Rosa dei Siriti; il Primitivo e il Greco Bianco sul secondo, dal quale vengono prodotti rispettivamente il Re Italo e in ultimo il Siri Greco».

Degustazioni in cantina e visite guidate fanno parte dell’idea di turismo esperienziale che Eco Resort dei Siriti porta avanti: «si vuole trasmettere agli ospiti un’esperienza sensoriale, emozionale, invitandoli a toccare con mano; a sentire i profumi e i sapori che la nostra terra generosamente ci offre – aggiunge Antonella Latronico – Ogni volta è un’emozione nuova, mai come in questo territorio, infatti, il calore del sole, la brezza marina e le rare piogge incidono su ogni stagione in maniera diversa, trasformando continuamente i sapori e i profumi dei nostri prodotti. È per questo stesso motivo che il frutto di ogni annata non sarà mai uguale a quello della precedente, ma diverrà, invece, il racconto di quello specifico anno di vita della nostra terra. Tanto che ogni assaggio rievoca un’emozione sempre nuova».

Simona Pellegrini